mercoledì 11 maggio 2011

DIRETTAMENTE DALLA BLOGABBIA DI ETA...


"Ho quasi l'impressione che chi mi sta vicino (fisicamente o in altri modi) sia più emozionato di me. Per una persona che, come me, non fa altro che cercare vie di comunicazione, questo fenomeno è meraviglioso: le persone (chi mi vuole bene da tanto come il primo passante che capita) sembrano tornare a casa con qualche pensiero inquietallegro in testa. Stasera si sono formati anche un paio di piccoli capannelli di curiosi davanti la vetrina...
Sembra che quello che sto facendo smuova qualcosa, insomma.
Solo questa è una soddisfazione infinita.
Quand'anche domani desistessi (cosa che non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello, però nel caso una piovra terrestre mangiasse lo Spazio temo che dovrei rinunciare...), quello che è successo fino a oggi è già tantissimo, per me.

Sono un po' indietro con la tabella di marcia, perché sto ancora finendo le matite. Non è un dramma, ma devo dare una svolta al lavoro e partire in quarta. Ci tengo a realizzare tutto il circo di cose che ho in mente. Anche improvvisare efficaci cambi di rotta durante il lavoro è interessante, ma spero di togliermi la soddisfazione di vedere vivo esattamente ciò che ho immaginato. Entro venerdì sera.

 
(A proposito di soddisfazioni, però, tra le belle visite di oggi ne ho ricevuta anche una molto speciale, che possono capire solo alcuni degli studenti e degli ex studenti del Liceo Aristico Munari: Ardi!!! E non aggiungo altro, perchè alcune cose dovrò pur salvarle del mare di pixel pubblici, no?)
(Anche la signorina a sinistra è stata una visita molto speciale,
ma anche questa voglio salvarla dal mare di pixel.
Dico solo: dieci anni d'infinite amicizia, stima e fiducia.)

Da oggi abbiamo anche uno schermo che manda in loop il bel video che ha fatto Federico Fronterré del backstage di Gabbia, con tutta la preparazione dei pannelli, dei pesci e pure di un cosone strano di cui potete sbirciare qualcosa nelle tre foto qui sotto. Lo esporremo solo da sabato.

Come vedete, se esisterà questo coso sarà soprattutto merito di Anna Cigoli, che ha trasformato in realtà i miei viaggi sgangherati. Con la sua storica tranquillità degna di una quercia secolare, Anna si è presa cura della riuscita del coso. Per ringraziarla, io le assalto il collo di baci. Devo ancora accertarmi dell'efficacia dei miei metodi relazionali, però.
Ah, lo chiamo coso per lasciare ancora un po' di sorpresa.
Emh. E poi perché non abbiamo ancora ben deciso nemmeno noi come classificarlo.
Facciamo che è una specie di coso.
Direi che ci sta.

Anche per questo post, tutte le foto sono di David Chance Fragale, che ha abbandonato nello Spazio il suo cappello bianco in disfacimento, regalandomi l'onore-onere di riempirlo di disegni: se i pannelli non mi bastano, userò quello. Così, quando David lo indosserà di nuovo, sarà come se avesse in testa un pannello al posto di un cappello.


Uh, c'è una cosa che ci tenevo a dire, in risposta a Calzino e a chi mi sta chiedendo cosa sto provando "nel profondo"...
...Come rispondevo a lei nei commenti dei post, questo emergerà tutto pian piano da questo diario di viaggio, ma se volete provare a vivere qualcosa di simile, concedetevi di chiudere le palpebre ascoltando altissimo nelle cuffie Saurceful of Secrets dei Pink Floyd, oppure mettetevi a fare le pulizie di casa con The Fragile dei Nine Inch Nails a tutto volume: è ciò che ascoltavo oggi ed è tutto quello che potrebbe servirmi per spiegare come sto. ...E, credetemi, ciò che sto facendo è ciò che facci(am)o sempre. Ma mettendolo dietro una vetrina diventa d'improvviso una cosa altra. Come infilare qualcosa dietro una cornice. Quello che vorrei che tutti si portassero a casa dopo aver visto me vivere qui, è che la vetrina attorno alla vostra testa c'è sempre (anche quando lo spettatore è solo uno e siete voi stessi, ma anche quando non c'è, perché a volte noi manchiamo a noi stessi...).
Però ammetto una cosa: è davvero un piccolo sogno sdraiarmi sul letto, godermi i pesci sopra di me e avere l'impressione che volteggino impercettibilmente sugli idillii di More dei Pink Floyd..."
Eta

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