lunedì 23 maggio 2011

CAPODOGLI, FIBRE, SACRI GRAZIE E DEFINIZIONI DELL'INDICIBILE


Meraviglioso il gioco del mondo!! Sorpresa è scoprire quale ruolo vestire stavolta! Rinasciamo morendo e vinciamo perdendo, godiamo soffrendo, sorrisi che nascono dalle lacrime e libertà che affonda le radici in una GABBIA.
Poco importa ciò che eravamo o ciò che siamo, in questa voglia di vivere senza dirlo a nessuno, che sta per trasformarsi in passione di esserci.
Inesorabile il cammino della memoria che si nutre solo di ciò che all'origine può essere assimilato, intrattenibile il rigurgito ancestrale di tutto ciò che infetta.
Ottimo veicolo questo corpo di carne, sangue ed ossa come mezzo di trasporto verso l'eterno.
 
Un sacro grazie a Eta, ben altro che la ragazza dai capelli a mantello e gli abiti sgualciti, per averci messi di fronte alla nostra sacra imperfezione.
 
Nelle mie fibre Eta, David, Axl.
Nel mio cuore Frèderic, Erica, la mamma di Eta, Valeria, i musicisti e il "pubblico" che ha vissuto con/per noi la performance.
Fra le mie braccia Michelle Soledad Gorr e Maria.


Mensa sull'abisso: per fortuna abbiamo trovato termini anche per definire l'indicibile e per fortuna l'indicibile continua a sottrarvisi. 
Ialira Donar

Il capodoglio di Eta (carta da lucido con acqua vinilica e una punta d'acrilico), ormai ultimato - foto di Federico Fronterrè

domenica 22 maggio 2011

LA GABBIA E LA MENSA VISTE DA CATERINA NASINI...

Qui di seguito, immagini che valgono più di cento parole, immagini che, assieme a quanto Eleonora e i suoi amici hanno costruito all'interno dello spazio, testimoniano la magia di certi momenti. Queste foto sono state scattate da Caterina Nasini, alìas Ribbon, che oltre ad aver documentato la residenza creativa ha avuto un ruolo attivo nella realizzazione dei pannelli che decorano la GABBIA e nella performance MENSA SULL'ABISSO. Un grande ringraziamento a lei e a tutti quelli che hanno dato un aiuto fondamentale per la realizzazione di questo evento della Specie di Spazio: Maria Caletti, Andrea Carasi, Anna Cigoli, Alessia Degani, Ialira Donar, Michelle Soledad Gorr, Erica Lanzoni, Federico Mecatti, Valeria Muledda, Andrea Riboni, Eugenio Villani, e naturalmente, ultimi ma non per importanza, il mio amico e collega Federico Fronterrè e ovviamente quella matta di un (anti)artista, Eleonora Eta Liparoti. E' stata una gran bella avventura...

David C. Fragale









 Ricordate che altre foto le trovate sulla nostra pagina flickr e sui blog di Caterina Nasini e di Eleonora Eta Liparoti.

LA MENSA SECONDO SONICA

















E' stata una cosa talmente intima...
La sera stessa ho visto troppe reazioni diverse, volevo solo starne fuori, troppe parole confuse..
Ho pensato "non abbiamo giocato..non è stato un gioco".
Il giorno prima ero entusiasta, volevo giocare con Eta, fare un rito... poi mi sono trovata lì...praticamente a fare da spettatrice...
Non avevo mai assistito alle prove..mi sono trovata là in mezzo...la campana tibetana ha iniziato a schiacciarmi il cervello, ho rischiato più volte di perdere i sensi, e intanto guardavo Eta ma non la vedevo, avevo paura di cadere e mi chiedevo se era il caso di allontanarmi lentamente, mi chiedevo come avrebbe reagito la gente se fossi caduta a terra...nei riti spesso si andava in trance...quindi sono rimasta...studiavo la gente...era impaurita...se ne andava per non rischiare di essere troppo coinvolta...aspettavo il mio turno, ma non è arrivato..guardavo il cane estremente tranquillo e mi chiedevo se fosse sordo...poi finalmente il didjeridoo ha iniziato a cullarmi, il sangue ha ricominciato a circolare.
Guardavo Eta, ero ipnotizzata...mi sono inginocchiata di fronte a lei e ho fatto quello che dovevo, ma volevo accarezzarla, volevo che tutti la amassero come me...
Poi non ce l'ha più fatta, è crollata, e finalmente le lacrime, tante persone le hanno nascoste, lo so...
Diverse volte ho visto Eta crollare e rinascere e tante volte lei ha visto me, ma così, in pubblico, è stato fortissimo. Si è aperta e denudata realmente, e questo è il suo coraggio e la sua forza. Io e lei da anni ci succhiamo energia, quella sana, ci rigeneriamo, me ne tolgo per dargliene e quando mi serve gliela riprendo, ci guardiamo nelle budella e ci svuotiamo.
Vederla crollare nella consapevolezza che "è anche per colpa mia" ti uccide.
  
Riporto qualcuna delle considerazioni origliate tra la gente fuori:
"...si vede che è umile, non fa l'artista a tutti i costi..."
"...ormai queste cose si possono fare solo nel contesto dell'arte, perchè la gente non ci crede più nei riti...ma non bisogna scherzarci, perchè funzionano davvero..."
"...sta bene con la pelle nera..."
"...io non so dire se mi è piaciuto o non mi è piaciuto...cioè..."
"...è molto vicino alla visione cristiana..."
"...sono contento che non mi abbia chiamato..."
"...però non ha messo davanti ad una vera scelta...cioè, non si poteva scegliere..."

Erica "Sonica" Lanzoni 

Le foto di questo post sono ancora di Caterina Nasini alìas Ribbon, potete trovarne altre sulla nostra pagina flickr.

martedì 17 maggio 2011

LA MENSA È FINITA... CHE GUSTO HA L'ABISSO?

"Fino a che punto può spingersi il dolore umano?
Quanto le nostre mascelle potranno indurirsi e le nostre costole contrarsi prima di rompersi, esplodere?
C'è l'imite al dolore umano, sì, perchè c'è un limite alla sopportazione di questo.
Arriva il momento in cui le nostre ginocchia non reggono, cadiamo sfiancati.
Stanchi di quel dolore... d'una pienezza che ci porta al vuoto cosmico.
A quel punto non possiamo far altro che risalire, riemergere dagli abissi, aiutati da, che so, pesci rossi, ancelle, volti amici e altri volti... forse maschere, oppure semplicemente persone... uomini che stanno soltanto attendendo la verità e nel durante, si mascherano un po' per non mostrare gli occhi dell'incertezza.
In ogni modo, arriva qualcuno a prenderti per mano, scioglierti i capelli, slegarti e ad iniziare a mettere e togliere, mettere e togliere.
È vero, forse saremo sempre in una gabbia, sta ad ognuno pensarlo o meno, ma è importante ricordare - osservando attentamente intorno a sè - che, ad ogni fardello aggiunto, uno ne viene tolto.
È inevitabile il fardello, ineluttabile il dolore, ricordalo: tu ferisci e, a tua volta, sei costantemente esposto al danno.
Ricorda anche delle mani e dei capelli che sanno sciogliere le tue mascelle contratte e sciogliere i nodi che legano il fardello alla tua schiena."
Alessia Degani
Alcuni momenti della MENSA SULL'ABISSO immortalati da Ilaria Borraccino.


Parole in libertà sulla Gabbia dove Eta sacrificale si è tinta di nero.
Moderna vestale neogotica, quasi una sorta di profanazione salvifica del sacro sepolcro, Eta è parsa come un Icaro femmineo prigioniera del Suo sogno creativo.
Invano ha tentato di spiccare il volo: piedi saldi al suolo legati dall'ineluttabile laccio, corpo appesantito da un fardello che in pochi hanno eluso.
Perchè ciò che deve accadere accadrà comunque.
Nella scatola luminosa di unaspeciedispazio era bello osservare le ancelle scalze, il rito dei gesti, gli sguardi astanti e silenziosi, i pesci volanti, il musico silente.
Quadro nel quadro, performance nella performance sono stati il pubblico accovacciato a terra, i fotografi a caccia dell'estetico istante, il bimbo curioso che si interrogava
sul perchè il cucciolo di bassotto avesse le unghie chiedendo il permesso di "accarezzargli gli occhi".
Anche gli scettici son tornati a casa con le mani colme di briciole grigie e un ricordo animato fatto di sospiri e colore, di attese e aspirazioni vitali.
Stefania Mattioli

Queste foto delle creature che abitano la Gabbia sono state scattate invece da Giulia Voltini, che quel giorno bazzicava il Vanita's Market; potete trovare qualche notizia di questa promettente fotografa qui.

sabato 14 maggio 2011

foto by Ribbon

CE L'ABBIAMO FATTA...ALMENO UN PO'...

E' stata dura. Eta, per questa residenza creativa, non solo ha mobilitato un plotone di collaboratori, ma anche un plotone di idee, di necessità, di sogni possibili e impossibili. E adesso siamo stanchi, perchè qui si abita fra persone belle e complicate, solide come i ruderi maledetti di un castello stregato, fragili come la più stoica delle margherite nella neve. Naturalmente a breve ci saranno foto dettagliate dei giorni della residencia, il solito video analitico dell'inaugurazione (che è oggi) e poi qualche riflessione approfondita sulla nostra artista (che odia questa parola ma adesso si arrangia, perchè sono troppo stanco per andare in cerca di sinonimi che le vadano bene) e in genere su come è andato l'evento (riscontro del pubblico, rapporti con il comune di Cremona, eccetera, eccetera).
Voglio di nuovo ringraziare Ribbon, giunta per dare man forte a Eta, e che ieri dormiva in piedi dopo essere stata prosciugata dal vampiro Liparoti. Ringrazio Andrea Riboni che ci ha sostenuto e scarrozzato con la macchina, ha piantato chiodi ed elargito suggerimenti utili. Poi Anna Cigoli, che si è fatta in quattro affinchè Eta avesse il suo pupazzo avatar fra i pesci volanti (a breve foto anche di quello). Naturalmente, in una voce a parte, parleremo anche in modo più approfondito della MENSA SULL'ABISSO, performance ricca di protagonisti che andranno ringraziati a parte.Adesso mi faccio uno sbadiglio lungo una vita e poi mi mangio una girella. Ciao a tutti. A poi.

DCF



mercoledì 11 maggio 2011

DIRETTAMENTE DALLA BLOGABBIA DI ETA...


"Ho quasi l'impressione che chi mi sta vicino (fisicamente o in altri modi) sia più emozionato di me. Per una persona che, come me, non fa altro che cercare vie di comunicazione, questo fenomeno è meraviglioso: le persone (chi mi vuole bene da tanto come il primo passante che capita) sembrano tornare a casa con qualche pensiero inquietallegro in testa. Stasera si sono formati anche un paio di piccoli capannelli di curiosi davanti la vetrina...
Sembra che quello che sto facendo smuova qualcosa, insomma.
Solo questa è una soddisfazione infinita.
Quand'anche domani desistessi (cosa che non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello, però nel caso una piovra terrestre mangiasse lo Spazio temo che dovrei rinunciare...), quello che è successo fino a oggi è già tantissimo, per me.

Sono un po' indietro con la tabella di marcia, perché sto ancora finendo le matite. Non è un dramma, ma devo dare una svolta al lavoro e partire in quarta. Ci tengo a realizzare tutto il circo di cose che ho in mente. Anche improvvisare efficaci cambi di rotta durante il lavoro è interessante, ma spero di togliermi la soddisfazione di vedere vivo esattamente ciò che ho immaginato. Entro venerdì sera.

 
(A proposito di soddisfazioni, però, tra le belle visite di oggi ne ho ricevuta anche una molto speciale, che possono capire solo alcuni degli studenti e degli ex studenti del Liceo Aristico Munari: Ardi!!! E non aggiungo altro, perchè alcune cose dovrò pur salvarle del mare di pixel pubblici, no?)
(Anche la signorina a sinistra è stata una visita molto speciale,
ma anche questa voglio salvarla dal mare di pixel.
Dico solo: dieci anni d'infinite amicizia, stima e fiducia.)

Da oggi abbiamo anche uno schermo che manda in loop il bel video che ha fatto Federico Fronterré del backstage di Gabbia, con tutta la preparazione dei pannelli, dei pesci e pure di un cosone strano di cui potete sbirciare qualcosa nelle tre foto qui sotto. Lo esporremo solo da sabato.

Come vedete, se esisterà questo coso sarà soprattutto merito di Anna Cigoli, che ha trasformato in realtà i miei viaggi sgangherati. Con la sua storica tranquillità degna di una quercia secolare, Anna si è presa cura della riuscita del coso. Per ringraziarla, io le assalto il collo di baci. Devo ancora accertarmi dell'efficacia dei miei metodi relazionali, però.
Ah, lo chiamo coso per lasciare ancora un po' di sorpresa.
Emh. E poi perché non abbiamo ancora ben deciso nemmeno noi come classificarlo.
Facciamo che è una specie di coso.
Direi che ci sta.

Anche per questo post, tutte le foto sono di David Chance Fragale, che ha abbandonato nello Spazio il suo cappello bianco in disfacimento, regalandomi l'onore-onere di riempirlo di disegni: se i pannelli non mi bastano, userò quello. Così, quando David lo indosserà di nuovo, sarà come se avesse in testa un pannello al posto di un cappello.


Uh, c'è una cosa che ci tenevo a dire, in risposta a Calzino e a chi mi sta chiedendo cosa sto provando "nel profondo"...
...Come rispondevo a lei nei commenti dei post, questo emergerà tutto pian piano da questo diario di viaggio, ma se volete provare a vivere qualcosa di simile, concedetevi di chiudere le palpebre ascoltando altissimo nelle cuffie Saurceful of Secrets dei Pink Floyd, oppure mettetevi a fare le pulizie di casa con The Fragile dei Nine Inch Nails a tutto volume: è ciò che ascoltavo oggi ed è tutto quello che potrebbe servirmi per spiegare come sto. ...E, credetemi, ciò che sto facendo è ciò che facci(am)o sempre. Ma mettendolo dietro una vetrina diventa d'improvviso una cosa altra. Come infilare qualcosa dietro una cornice. Quello che vorrei che tutti si portassero a casa dopo aver visto me vivere qui, è che la vetrina attorno alla vostra testa c'è sempre (anche quando lo spettatore è solo uno e siete voi stessi, ma anche quando non c'è, perché a volte noi manchiamo a noi stessi...).
Però ammetto una cosa: è davvero un piccolo sogno sdraiarmi sul letto, godermi i pesci sopra di me e avere l'impressione che volteggino impercettibilmente sugli idillii di More dei Pink Floyd..."
Eta

lunedì 9 maggio 2011

LA GABBIA È APERTA...


Contagiato dalla bloggermania della nostra/vostra/mia Eta preferita, scrivo un post in diretta, cioè durante l'evento in corso (ma è un'eccezione, Eta lo farà continuativamente e perciò seguitela passo passo sul suo sito). Ora Eleonora è nella sua specie di spazio, fra pesci volanti e musica e idee, chissà se dorme e sogna ma non importa, in ogni caso interpreta e modella quello che a tutti gli effetti è diventato un luogo tutto suo, che lo sarà per i prossimi giorni, la sua residenza creativa (o ricreativa?). E io fotografo, documento, con l'ansia del padre no dài del fratello preoccupato, indossando la spocchia dell'artista navigato certo che tanto non si fa nulla di nuovo, che andrà tutto bene, poi che vuoi che sia, mica Cremona è New York, o la zona Romolo di Milano (che i romuliani non si offendano, eh?), però certo quando vuoi bene a una persona, in special modo un'amica artista, un po' tendi a stare sulle spine, sarà al sicuro lì nello spazio, fra i pericolosissimi pesci volanti, separata solo da un vetro dal mondo crudele che è fuori?
Ma sono fiducioso. Che Eleonora Eta si divertirà, che farà se stessa e un po' gli altri, che la città ne sarà felice, che quest'esperienza resterà, minimale ma grande quanto una favola. Mi congedo con alcuni scatti e con le dolci parole della nostra vicina di casa Stefania Mattioli, che segue con attenzione e affetto ciò che facciamo, e così ci scrive via mail:

A Eta perchè dorme sui pesci volanti
perchè ha occhi con i "baffi" che sanno guardare gli abissi.
Ai curatori di unaspeciedispazio
perchè avere speciedivicinidicasa come loro è un dono inaspettato.

Grazie, Stefania, anche per la citazione che alleghi: 
Arte "per ritrovare l'invenzione oltre l'enumerazione, l'originalità al di là della citazione, la libertà invece della memoria".
(Storia di un quadro, Georges Perec)

DCF
Eta riflette un po' sul da farsi prima di mettersi al lavoro
Eta e Michelle Soledad Gorr
Tamara Fragale (mia sorella) e un pesce volante
Federico Fronterrè e, ovviamente, un pesce volante
La piccola Hope, figlia di Michelle

domenica 8 maggio 2011

BAKELITE SHOW:L'ultima riga delle favole

Comunicazione di servizio. In occasione del Bakelite Show, una serie di piccole mostre che si tengono all'Osteria del Fico di Cremona, esporrò assieme a una mia cara amica, Siria Bertorelli. Ne approfitto così per pubblicizzare il percorso artistico dell'associazione culturale Bakelite, che da anni già lavora nella promozione dell'arte visiva, attraverso eventi come questo e la pubblicazione free press BAKELITE. Per maggiori info su chi l'ha costituita, la gestisce e sugli intenti, cliccate qui.
P.S.:
Il titolo di questa piccola esposizione è un omaggio al bellissimo libro di Massimo Gramellini. Qundi grazie anche a lui.

DCF

FESTA DELL'EUROPA

Ieri, 7 maggio, anche a Cremona c'è stata la Festa dell'Europa. Piazza Stradivari si è affollata di attività per giovani e meno giovani in occasione dell'Anno Europeo del Volontariato, e il Cisvol, oltre ad avere coinvolto  Drum Bum, Centro Studi Europeo, Intercultura, Dopo di noi e la Fondazione Sospiro, ha contattato e ottenuto la partecipazione di Una Specie di Spazio. Essendo prossimi alla residenza creativa di Eleonora Eta Liparoti (manca un giorno ormai), abbiamo pensato di invitarla a disegnare qualcosa sul tema, anche se poi si trattava di un tema scontato, così Eta si è lanciata nella rappresentazione cyber-rinascimentale di una signora Europa bombardata da troppo moderni aerei da guerra (che abbiamo ovviamente fotografato solo all'inizio e non a opera ultimata [sia maledetto l'abuso di alcol]), ma più che altro ha investito il nostro stand di una sana, euforica follia. Poi abbiamo distribuito comunicati stampa, favole scritte da me e illustrate dai miei amici (in futuro un post tutto dedicato), locandine e flyer, insomma tutto quello che si presume faccia uno stand normodotato. Poi abbiamo giocato, disegnato e ballato coi bambini e oggi conto i lividi di questo entusiasmo infantile e dell'eccessivo uso di birra e vino, ma posso dire che è stato bello e spero che la cittadinanza si sia resa conto di quanto siamo pregni di energia creativa e di come abbiamo bisogno di fare, fare, fare...
DCF
Papillon est cool
Maria Caletti e cugina
Eta, Erica e Alessandro

Il banchetto
Federico e Maresca
Favole per tutti
Cadono le bombe...
Eta e la Signora Europa