lunedì 23 maggio 2011

CAPODOGLI, FIBRE, SACRI GRAZIE E DEFINIZIONI DELL'INDICIBILE


Meraviglioso il gioco del mondo!! Sorpresa è scoprire quale ruolo vestire stavolta! Rinasciamo morendo e vinciamo perdendo, godiamo soffrendo, sorrisi che nascono dalle lacrime e libertà che affonda le radici in una GABBIA.
Poco importa ciò che eravamo o ciò che siamo, in questa voglia di vivere senza dirlo a nessuno, che sta per trasformarsi in passione di esserci.
Inesorabile il cammino della memoria che si nutre solo di ciò che all'origine può essere assimilato, intrattenibile il rigurgito ancestrale di tutto ciò che infetta.
Ottimo veicolo questo corpo di carne, sangue ed ossa come mezzo di trasporto verso l'eterno.
 
Un sacro grazie a Eta, ben altro che la ragazza dai capelli a mantello e gli abiti sgualciti, per averci messi di fronte alla nostra sacra imperfezione.
 
Nelle mie fibre Eta, David, Axl.
Nel mio cuore Frèderic, Erica, la mamma di Eta, Valeria, i musicisti e il "pubblico" che ha vissuto con/per noi la performance.
Fra le mie braccia Michelle Soledad Gorr e Maria.


Mensa sull'abisso: per fortuna abbiamo trovato termini anche per definire l'indicibile e per fortuna l'indicibile continua a sottrarvisi. 
Ialira Donar

Il capodoglio di Eta (carta da lucido con acqua vinilica e una punta d'acrilico), ormai ultimato - foto di Federico Fronterrè

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