giovedì 24 gennaio 2013

NATURALI FANTASIE

Tutta la Venere è sotto il segno di Tiziano, nel mistico rapporto tra la carne, la pelliccia e lo specchio (...)
Gilles Deleuze


Era da un po' che volevo farlo, e con la scusa di questa collettiva alla quale ho partecipato, parlo dello spazio artistico PIKIDI, in via Damiano Chiesa a Cremona, uno spazio gestito da artisti, da DICRE, pittore e scultore (alcune delle sue creazioni mi ricordano i readymade di Marcel Duchamp), fondatore e propietario dei locali espositivi, ma anche da tutta un'altra serie di figure tanto dissimili fra loro come spirito e capacità espressive, quanto simili negli intenti, primo fra i quali il bisogno di vivere l'arte al di fuori dell'elitarismo mercantile dei più classici "negozi" disseminati in questa e quella città - e dico negozi perchè spesso, dietro ai bei discorsi critici, alle atmosfere da vernissage parigino, ho sempre intravisto nelle gallerie un atteggiamento vecchio, anacronistico, quanto vecchio e anacronistico è l'oggetto inutile per eccellenza, il denaro. Non che a PIKIDI non si venda, anzi, è necessario vendere pure lì, ma il motore della cosa non sta certo in questa propensione all'arricchimento, al massimo il denaro è la scusa per darsi da fare, una benzina che serve a mantenere in vita uno spazio il cui obiettivo principale è quello del mostrare, del condividere, del parlare di ciò che ci piace, del divertirsi. E dicevo degli altri: Siria Bertorelli, vecchia amica dalle innati doti di illustratrice e non solo,che mi ha fatto conoscere questa nuova realtà, seguita da Massimo Geranio, Marco Regonaschi, e tanti altri di cui non ricordo i nomi (al solito, durante le inaugurazioni, il mio corpo ingerisce più alcol di quanto il cervello riesca ad assorbirne). 
Tanti i punti in comune con quelli che sono stati e saranno(?) gli intenti della SPECIE DI SPAZIO. Tanti gli spunti sui quali discutere; ma in fondo è questo il bello degli spazi polifunzionali, aperti ai giovani, e in cui i giovani incontrano artisti maturi, con cui confrontarsi e scontrarsi - insomma, un luogo vissuto e da vivere, che al solito, fatta eccezzione per le inaugurazioni e i fine settimana, soffre del morbo che affligge Cremona, un lassismo e un'indifferenza precipui, un disinteresse da parte di chi questi spazi dovrebbe studiarli, capirli, e coglierne suggerimenti essenziali per risollevare le sorti di una città da cui la maggior parte dei giovani (e non solo) scappa - e confesso che anche io sto mettendo i soldini nel salvadanaio, nella speranza di calare a mia volta la scialuppa di salvataggio che mi porterà lontano da questa nave che affonda. 
Meglio la nave dei folli di PIKIDI che la morente stasi di chi le idee e la passione le ha finite da un pezzo.



Per ringraziare la gente di PIKIDI ho confezionato un accademico video (sopra) che racconta le cose esposte di NATURALI FANTASIE, lavori di un gruppo di persone che elenco in ordine rigorosamente alfabetico: Arisi Claudio, Amighini Nadir, Asveri Gianfranco, Bertorelli Siria, Boccali Romano, Brambati Chiara, Dem, Dicre, Duchi Rita, Fragale David Chance, Geranio Massimo, Guatelli Cristiano, Grignani Marco, Merisi Fabrizio, Merli Fausto, Montini Lorena, Paloschi Saoul, Pippo, Rouillard Lise, Regonaschi Marco, Scarabottolo Guido, Soldi Francesco, Spadari Giuseppe e Toninelli Gianni.
La mia coppia di foto (con l'inossidabile modella di una vita, Chiara Brambati) la potete vedere più sotto. Allego anche il video che ho proiettato all'inaugurazione.
Se l'erotismo è quell'impalpabile rapporto che talvolta può nascere tra un corpo e una mente allora l'arte è erotismo, no?  
DCF


mercoledì 9 gennaio 2013

ORIZZONTALE


Federico Fronterrè, co-fondatore della Specie di Spazio, torna alla sua seconda mostra fotografica, stavolta incentrata sui silenziosi paesaggi dell'Islanda. Un viaggio che molti hanno sognato di fare, un viaggio che qualcuno farà, magari sulle note di chi meglio di altri ha saputo portarne alla ribalta le suggestive sponde, parlo del gruppo dei Sigur Rós ovviamente, ma qui non mi spertico in descrizioni, chi deve sapere sa, chi non sa scoprirà. 
ORIZZONTALE di Federico sembra un'operazione antitetica rispetto al suo precedente SENZA PESO, in cui si voleva dare, attraverso l'istantanea, il momento catturato dell'assolo, la presenza della musica senza che questa sia percepibile attraverso l'udito, filtrata dal senso della vista. Eppure, in questa sede, il fotografo non ha rinunciato alla componente uditiva, sicchè chi entra nella stanza, in questa specie di spazio, ode il rumore del vento che si infrange sui microfoni della telecamera che rimanda ossessiva le immagini di un paesaggio mutevole, di un viaggio che non si vorrebbe finito, e che infinito è solo nel loop della ripresa dal finestrino di un'auto, racchiuso in uno schermo TV, perchè duri, duri ancora un po'...ancora un po'...

DCF




mercoledì 2 gennaio 2013

ERMETIQUE



Non credo ci siano parole migliori di quelle dello stesso Andrea Parisi per spiegare l'intima essenza del suo lavoro, che non è il culmine di una ricerca nata in seno alla Specie di Spazio durante la residenza creativa di SPEAKEARTH (il processo creativo di Andrea è fatto di continui culmini), ma un passo ulteriore in avanti in quella che ormai si profila come una ricerca rigorosa, che al massimo può essere ostacolata da un paese troppo poco infrastrutturato per dare spazio a chi, da poco, si cimenta in certo tipo d'arte.


Andrea Parisi, a differenza del sottoscritto, è ancora in grado di mettere da parte le discontinuità logistiche che derivano da gestioni poco meditate degli spazi e delle risorse cittadine (ricordo che parliamo di Cremona, una città in via di desertificazione); sa venire incontro alle persone senza preconcetti, cercando il dialogo piuttosto che lo scontro (che poi è la cosa che gli invidio di più); ma la cosa migliore è che non concede alla propria creazione, sia essa un'installazione o una performance, o tutte e due, di essere meno che simile all'idea che ha in testa. Per questo l'atto quasi teatrale di Andrea nei locali in disuso della Casa del Bottone è riuscita così bene. Poco importa che le teorie su quello che accadeva si siano sprecate, l'importante è che la gente c'era. Perchè Andrea ha portato l'arte dove piace a me, in mezzo alla gente. E le unità umane non possono resistere alla curiosità, soprattutto alla curiosità generata da un atto potente, altruistico,(af)fine a se stesso, e quindi ermetico.
E pensare che tutto comincia con un vasetto di vetro, che Andrea insiste per avere (io ci tenevo ossa e teschi di animali, provenienti dalla mia piccola wunderkammer); è solo un vasetto, che sarà mai, che se lo pigli pure. Ed ecco Parisi ci crea una logica intorno, ci cola intorno una teoria, un'immagine - dentro no, dentro il vasetto non ci mette niente, solo il fumo, ovvero il caos, e poi comincia a parlare di una trilogia delle vibrazioni, e di sublim(in)azioni, e io sono sempre più curioso, e alla fine rinuncio, perchè l'importante è vedere e ascoltare.
Perciò, a voi.
DCF






I BUONI PROPOSITI

Mmmh...in questo momento così difficile per la Specie di Spazio, in cui non sappiamo se andare avanti, e se sì come, in questo strano finis mundi che poi doveva essere un nuovo principio e invece, almeno per adesso, tutto sembra inesorabilmente identico a prima...insomma, non so che augurio potrei fare per il 2013!
L'unica cosa che mi viene in mente, è di lasciare la parola a Bertrand Russell, che come hanno intuito in molti, con una saggezza inusitata lascia un messaggio semplice adatto a tutti gli ambiti, a tutti gli individui.
Buon anno.
DCF