martedì 20 dicembre 2011

LAPISVEDESE NELLA SPECIE DI SPAZIO...

Fra le matrioskattive, che continuano la loro opera di beneficenza trovando casa presso chi, amorevolmente, le accudisce e paga un dazio che mai ha più valore di questo (il ricavato è per i bambini di Cêrnobyl, ricordate?) - fra le matrioskattive si leggono storie e pensieri, si stratificano discorsi, attuali o meno. Come attuale (senza il meno) è LAPISVEDESE, "un’occasione per leggere e scrivere Cremona/a Cremona in modo diverso". Mi piace questa pubblicazione, nata dalla passione e di passione nutrita, realtà di grandi pretese e senza soldi (dove l'ho già sentita?), che apre le sue porte a chiunque ami scrivere e leggere chi scrive, che non esita a prendere posizione politicamente, nel senso più ampio del termine, cioè intendendo la politica anche fuori dalle sedi istituzionali. Così Una Specie di Spazio li ospita, ospita CMVSAMAC, EGAP ed SG (gli acronimi, o iniziali se preferite, sono un obbligo per lo staff di LAPISVEDESE), in una serata impegnativa, che li ha visti promuovere l'undicesima uscita della testata, ma anche partecipare attivamente alla questione annosa della privatizzazione dell'acqua, che nel nostro territorio ha assunto preoccupanti quanto surreali aspetti su cui non mi dilungo (per chi vuole, le informazioni sono alla portata di tutti). Per questo ho deciso di muovermi in fretta e furia per postprodurre il video che documenta, solo parzialmente, la serata di venerdì 16 dicembre, perchè vi si intravede una contingenza degli eventi, una contestualizzazione che non poteva piegarsi alle leggi del tempo libero, del sonno necessario, della pigra mobilità.Non mi dilungo, posso solo dire di leggere LAPISVEDESE, di sostenerlo e collaborare con i suoi creatori, e di dedicare quanti più minuti potete del vostro prezioso tempo per videoascoltare quanto segue.
DCF



Per corretteza informativa, la serata del 16-12-2011:
CMVSAMAC ha letto "Munus habens", articolo di GC tratto da "Comune", Lapisvedese, 10-08-2011.
EGAP ha letto "Duemilaventuno", articolo di VG tratto da "Comune", Lapisvedese, 10-08-2011.
SG ha letto "Vi mitraglio tutti", articolo di EGAP tratto da "Trebisonda", Lapisvedese, 11-11-2011.

Non mi resta che salutarvi, rinnovandovi i links su cui trovate LAPISVEDESE, cioè qui e qui; come direbbe CMVSAMAC: Ave a tutti.

mercoledì 14 dicembre 2011

LAPISVEDESE IN TOUR...ANCHE NELLA SPECIE DI SPAZIO

"Abbiamo inventato Lapisvedese partendo da due oggetti che c’erano già. Questo è l’inizio di Lapisvedese, l’inizio di qualcosa che c’era già. Lapisvedese è solamente un foglio. Eppure non è solamente un foglio, sono almeno due fogli, visto che ogni foglio ha due lati. Conseguentemente anche il secondo Lapisvedese non è un foglio, ma sono due fogli, visto che ogni foglio ha due lati. Lapisvedese è 2ⁿ fogli. Eppure Lapisvedese non sono solamente fogli: Lapisvedese è infatti una parola. Lapisvedese è solamente inchiostro su un foglio. Ma è anche suono. Un suono che nessuno aveva mai pronunciato o sentito, ma che tutti abbiamo riconosciuto non appena l’abbiamo visto come inchiostro su un foglio. Eppure una parola è anche qualcosa d’altro, essa rimanda a qualcosa che non sono parole, a qualcosa fuori dal linguaggio..."

Per sapere che cos'altro è LAPISVEDESE, leggete qui. Noi, dal canto nostro, siamo ben lieti di ospitare quello che "non è altro che un’occasione per leggere e scrivere Cremona/a Cremona in modo diverso."

martedì 29 novembre 2011

MESSAGGI PROMOZIONALI: THERE' S SOMETHING IN THE MIST...


Su questo blog circolano spesso notizie prettamente inerenti a quello che facciamo noi della SPECIE DI SPAZIO, ma talvolta ci ficco dentro cose che riguardano lo spazio perecchiano (nel senso di Georges Perec) un po' alla lontana. La ragione è che sono un pessimo blogger, non passo la mia vita a postare testi o ad uploadare foto e video (oltre che ad upgradare sempre di più la mia conoscenza del linguaggio della Rete); questo anche perchè i miei interessi sono molteplici, lo zapping spasmodico e i guadagni e gli stimoli intellettuali troppo frequenti; perciò, almeno qui, non posso darmi corpo e mente alla teoria dei sei gradi di separazione (l'ipotesi secondo cui qualunque persona può essere collegata a qualunque altra persona [o cosa] attraverso una catena di conoscenze con non più di 5 intermediari), bensì devo ridurre questi gradi a due o tre. Premessa un po' forzata per parlare di tre cose che mi stanno a cuore. E anche se il titolo del post promette messaggi promozionali, lo scopo non è solo questo. C'è dietro anche un ringraziamento, un modo di attestare un sentire comune che approvo, che mi convince che la strada del fare sia la formula migliore per uscire dalla situazione culturale-sociale-economica che stiamo vivendo. Ok, forse possiamo togliere la situazione economica, sostituiamola con quella affettiva. Sì, perchè c'entra.
"There's something in the mist!", urlava uno dei personaggi di un bel film di mostri di Frank Darabont. Io intendo i mostri come qualcosa di utile, la risposta a una domanda, più che la domanda stessa. Perciò le persone di cui parlo sono, come spero lo sia quello che facciamo io e Federico Fronterrè, una risposta a qualcosa: a qualcosa che manca, a qualcosa che forse c'è già ma è giusto rifarlo, a qualcosa che la nebbia padana intrufolatasi ormai nelle teste di molti italiani non può nascondere. Lì, nella nebbia, ci sono mostri. Eccoli.


 Abbiamo già parlato qui di HASHFANZINE, ma non mi sono dilungato molto, nè lo farò ora, perchè su questa webzine geniale c'è poco da dire e molto da leggere. Però c'è da dire. Capito?
HF è uno di quei prodotti che si possono chiamare operazione artistica in virtù della passione che vi soggiace. Se non fossi uno squattrinato radicale, è esattamente quel tipo di webzine che pubblicherei subito, perchè leggerla sullo schermo esige la potenza dell'olfatto, tanto è il bisogno di avvicinare il naso alle sue pagine virtuali per sentire l'odore di inchiostro fresco. HF è stato creato da Greta Xella perchè "è ciò che non poteva non nascere quando si ha una patologica dipendenza dalle cose belle, che siano le proprie o quelle altrui: volevamo collezionarle e volevamo che il contenitore avesse una sua faccia e divenisse una creatura a sé". Più chiaro di così si muore. Ma non è solo questo, perchè, con la collaborazione attiva e stacanovista di Eleonora ETA Liparoti e Caterina Ribbon Nasini, rispettivamente la donna dei pesci volanti e la nana qualunque, la webzine raggiunge vette di eccellenza (e parliamo di un prodotto 'amatoriale', ricordiamolo). Sotto la capace curatela di Greta, l'entusiasmo redazionale di Eta e la grafica accattivante di Ribbon, HASHFANZINE è un'alternativa alle solite gallery, ai tumblr, ai siti stilizzati e privi di cuore che imperversano oggi, e restituisce un ritratto spontaneo, simpatico e onesto degli artisti che propone. Artisti che parlano di artisti, that's all folks! 



A questo link potete scaricare la loro ultima uscita (ci siamo io, l'ormai onnipresente Skeletro379, quell'altra star di Totemica, Greta-Eta-Ribbon stesse, Magdalena Wolan e altre celebrità internazionali), ma scaricatevi anche gli altri numeri, assolutamente. Conoscete queste ragazze come ho avuto il piacere di fare io: ne vale la pena. E forse qualcuno le ha davvero già conosciute, magari alla fiera del fumetto di Lucca, dove distribuivano buste di HF, con dentro il manifesto programmatico del loro trito cosciente, le loro cartoline e un pezzo del loro cuore...


E poichè prima si parlava di gradi di separazione, sempre dalla fiera del fumetto di  Lucca è arrivata ILLUSTRATI, rivista dichiaratamente dedicata all'illustrazione, per chi non l'avesse ancora capito, che tanto ci piace da esserne dovuti diventare per forza fornitori ufficiali. Così adesso la prestigiosa LOGOS EDIZIONI ce la spedisce per la gioia di tutti quegli appassionati che non potevano fino ad oggi reperirla a Cremona come negli immediati dintorni. Una rivista che, nell'ultimo numero (quello che la nostra amica Maria legge nella foto) ospita alcune vecchie conoscenze della SPECIE DI SPAZIO, Marina Brunetti e - sì, sì, ancora lui - Renato Skeletro379 Florindi (alla faccia dei gradi di separazione!). ILLUSTRATI è completamente  in omaggio, stampato davvero bene e in un formato che, complice l'assenza di punti metallici, lo rende perfetto per tappezzare la propria stanza di immagini senza doverle ritagliare o fare a pezzi come pitecantropi disattenti. Inutile dire quanto io sia felice di questa collaborazione, che trasforma una rete troppo spesso confinata nei territori virtuali del web per ricordarsi che c'è anche un mondo fisico di cui doversi occupare...
Ringrazio Lina Vergara della casa editrice Logos per averci mandato ILLUSTRATI e  Federica Ganassi per aver gestito squisitamente le questioni di spedizione. La rivista, per chi non fosse in grado di reperirla neppure da noi alla SPECIE DI SPAZIO, è comunque scaricabile dal sito sopra linkato,  mentre qui potete trovare la pagina facebook.

 

Last but not least, un grande ringraziamento a Davide Lyncio (al secolo, Giuseppe Perrucca, che si è scelto un alias fantastico) e al regista emergente Alessandro Sala (al secolo, Alessandro Sala), non solo per avere pubblicizzato il nostro ultimo evento, MATRIOSKATTIVA, sul loro sito, ma anche perchè si sono presi la briga di intervistarmi per parlare di me e dello spazio che io e Federico gestiamo. Non è per vanità che ringrazio Lyncio, che ho conosciuto a Torino in occasione di YoUnG WoOd (giuro, basta gradi di separazione, tra poco ci vorranno gli avvocati divorzisti), ma perchè mi ha permesso di parlare con totale libertà, parlando come mangio, quasi fosse una chiacchierata fra amici (non nel senso di facebook, please). Questo mi piace in una persona, nelle persone, un pensiero franco e senza peli sulla lingua, unito ad una fame che poi da' vita a siti come OWLS KILL PIGS, dove si parla di quello che c'è e si fa in giro (arte, musica, realtà emergenti, quelle cose lì, no?) ed in cui è bello esserci. 
L'intervista la trovate qui, per chi volesse leggerla. Tengo a precisare che sono opinioni mie e sono, ovviamente, inopinabili. In ogni caso ne sono responsabile, e pure Lyncio, che la colpa è sua, in effetti. Grazie Lyncio.


Ora mi fermo, quello che volevo dire l'ho detto, e ne sono ben lieto. Ci si ritrova per l'epilogo di MATRIOSKATTIVA e un bilancio di fine anno. E ricordate: there's something in the mist...

David Chance Fragale

domenica 27 novembre 2011

MATRIOSKATTIVA: L'INAUGURAZIONE



Più di 50 matrioske, personalizzate da amici e studenti di Brera, distribuite fra mensole e supporti vari, e una cornice di illustrazioni per saturare al meglio lo spazio, a creare una mostra, un'installazione, un bazaar, un'idea. L'idea di un progetto che nasce all'insegna della solidarietà e non deve consumarsi mai e poi mai in un fallimento...
Una Specie di Spazio ospita MATRIOSKATTIVA per raccogliere fondi destinati ai bambini di Cêrnobyl, ricordiamolo. Abbiamo già venduto qualche pezzo, ma non vogliamo fermarci qui, vogliamo che le matrioskattive viaggino, e che viaggi con esse il messaggio che non devo essere io, qui, a ripetere, un messaggio che Pier Luigi Buglioni ha saputo precedentemente esporre al meglio: "un gesto d’amore, originale e trasparente." Un gesto d'amore che si può esprimere anche solo venendo a dare un'occhiata - oppure parlatene, o adottate il progetto, o fatene uno tutto nuovo, quello che volete, anche così si contribuisce al successo di questa operazione.
Solo l'indifferenza uccide due volte.
E io non posso essere certo indifferente nei confronti di coloro che sono giunti da Milano a testimoniare l'inaugurazione di MATRIOSKATTIVA a Cremona, fra cui ricordo Raffaella Menchetti, co-curatrice del progetto, e poi tutti gli artisti di Una Specie di Spazio che hanno aderito "illustrando" il loro concetto di matrioska; grazie anche a chi, come al solito, ha dato una mano per documentare la serata (Marina Brunetti e Andrea Riboni), a Stefania Mattioli che ci aiuta con le cose dell'ultimo momento; grazie a chi ha fatto promozione attraverso l'adozione di una matrioskattiva da esporre in vetrina (mi riferisco ai negozi Mon Petit e Cleofe) e a chi parla di noi sul suo blog (mi vengono in mente Sabina Bianconiglio Meschisi, Eta che dorme sui pesci volanti, Greta Xella, Roberta Sacchi e Michele Ginevra). E grazie a tutti quelli che non ho ringraziato, ma ci sono di sicuro.
Dunque: mi aspetto più gente, mi aspetto che vengano a trovarci ancora più autori dei pezzi esposti, mi aspetto che altri vogliano dare asilo alla Matrioskattiva, che si possa comprendere che la creatività è polivalente, e in questo caso vale non solo per gli artisti, ma vale soprattutto per i bambini che a Cêrnobyl forse non sanno neppure che tutto questo viene fatto per loro...
Per ragioni di spazio, preferisco lasciare che parlino le immagini, sottolineando che TUTTE le matrioskattive sono visibili su questo flickr, mentre qui trovate altre foto della serata.
DCF




foto scattate da Andrea Riboni durante l'inaugurazione
 
Le illustrazioni di Matrioskattiva


venerdì 11 novembre 2011

19 NOVEMBRE 2011: MATRIOSKATTIVA A CREMONA


Un'idea nata dalla collaborazione tra lo studio fotografico MDA e gli Studenti dell'Accademia di Belle Arti di Brera. “Una piccola matrioska di legno per i Bambini di Cêrnobyl”, la rielaborazione di un giocattolo che è un po' il simbolo della tradizione russa per trasformarlo in un messaggio d'amore e di speranza. Un progetto al quale ha idealmente partecipato tutta Brera!(...) E' questo lo spirito dell'iniziativa, il desiderio di sentirsi complici di una storia che è anche la nostra storia. La possibilità di celebrare il significato della vita attraverso un gesto semplice e spontaneo, facile da comprendere. In apparenza un puro divertimento, festoso e accattivante, in realtà un concentrato di passione e di energia, di commozione e di rispetto, un atto di assoluta partecipazione. L'affermazione di quei valori che indiscutibilmente risiedono in ogni essere umano. Un'idea che gli artisti di Brera hanno saputo cogliere fino in fondo, provocando quella rivelazione che solo il linguaggio dell'arte riesce a trasmettere e comunicare.
Un gesto d'amore, originale e trasparente. Perché in ogni piccola matrioska c'è la storia di una vita...  
Pier Luigi Buglioni
                       ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA - LABORATORIO DI RICERCA


 Matrioskattiva approda quindi a Cremona, nella Specie di Spazio, dopo un esordio avvenuto a Milano lo scorso aprile, alla Fabbrica del Vapore. Buglioni ha già detto tutto, posso solo aggiugere che si parla tanto di fuga di talenti da questo paese, ma è fuggito anche il coraggio della gente di aderire a un progetto, di sostenere gli artisti o quelli che vogliono esserlo – insomma, là fuori c’è tanta gente che ha bisogno di conferme, di realizzarsi in senso professionale, e poi c’è tanta gente che ha bisogno di aiuto e di realizzarsi nella vita, ovvero di sopravvivere. Sostenere MATRIOSKATTIVA è sostenere due mondi, il mondo imperfetto di chi vive sull’impalpabile, che fa della creatività il suo stile di vita, e il mondo imperfetto di chi vive nell’impalpabile, in una terra morta, che sarà morta per secoli, probabilmente. Adottare una Matrioskattiva è prendere posizione, investire qui, sul nostro territorio, sui talenti che questo territorio offre, e fare qualcosa per un altro territorio, o forse ormai territorio altro, che a sua volta conta su di noi. Non possiamo fare tutto da soli.   
David Chance Fragale

Per maggiori info e fotografie, cliccate qui, o rivolgetevi direttamente a noi o all'MDA Studio (matrioskattiva@mda-studio.it)


domenica 6 novembre 2011

WHEN I'M FEELING BLUE...


 ...All I have to do is take a look at you, cantava semplicemente Phil Collins. E in questo autunno che si presenta già come un inverno anticipato, con pioggie torrenziali che (per ora) dalle nostre parti non si traducono in disastri epici, quel sentimento blu si allontana proprio guardando gli scatti che documentano la giornata C'ERA UNA VOLTA+ReadyMADE, scatti offerti dalla sempre dolce e prolifica Ribbon, alìas Caterina Nasini, insomma una nana qualunque (suo è anche il nostro nuovo banner che titola il blog). Poi c'è un piccolo report fotografico della nostra SPECIE DI HALLOWEEN, un tentativo di coinvolgere chi la serata mascherata non voleva perdersela, e che si è tradotto in una specie (stavolta è doveroso puntualizzarlo) di zombie walk. Altri scatti li trovate sulla nostra pagina facebook e su flickr.
Un ringraziamento va pure a Riccardo Bonfadini, che con il suo covone rosa di plastica mi ha permesso di sbizzarrirmi in una serie di ritratti che poi ognuno dei "modelli" ha utilizzato come poteva/voleva, e ce ne sono un po' in questa o quella galleria, posto che vi piaccia la plastica e vi piaccia il rosa e vi piaccia allontanare, come piace a me, quel sentimento blu che troppo spesso fa capolino nelle nostre vite.
 DCF
Everything is Pop!

 Greta Xella al lavoro.

Il sottoscritto incoraggia gli artisti all'opera (in questo caso Eleonora Liparoti)

No, non è la strega dell'ovest, ma ancora Eleonora.
Renato Skeletro379 Florindi, un uomo brillante
UNA SPECIE DI HALLOWEEN