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giovedì 1 novembre 2012

E LO SPAZIO VIVE ANCORA...

...Che sebbene non ci siano ultimamente inaugurazioni ufficiali, talvolta faticose, talvolta inutili, più spesso necessarie per ricordare ai cittadini che a Cremona la SPECIE DI SPAZIO non ha chiuso, la stanza è ancora viva e pulsante, raccoglie stimoli e ne raccoglierà anche nel futuro prossimo. Come dimostrano le SMORFIE di Michela Vicini, che dopo il successo riscosso a Villa Stanga (Crotta D'Adda) durante EXU, hanno colonizzato la specie di spazio che esiste fra pavimento e soffitto, fra cielo e terra, roteando al vento leggero che scivola dentro dal lunotto aperto della porta. Un omaggio a un'amica e al suo lavoro, che è stato visibile per poco ma c'è stato e doveva esserci.





E si continua in questi giorni, in un work in progress che è anche - molto - una residenza creativa come non si vedeva dai tempi di GABBIA, l'operazione SPEAKEARTH, su cui si dirà anche in seguito, ma che fin da subito incuriosisce, perchè le foto raccontano la ricerca di un uomo che non cerca etichette ma forse solo se stesso, attraverso un'installazione che cresce poco a poco, in cui il suono ha un valore importante. Parlo di quell'Andrea Parisi che già da noi aveva sperimentato il suo VERNISSACT, che si è aggiunto all'ultimo momento agli artisti di EXU, e che proprio in EXU aveva dato un ulteriore assaggio del suo carattere poliedrico, capace di assecondare lo spazio contingente, plasmarlo, e riviverlo in modo sempre originale ed intimo.

DCF







EXU


C'è sempre poco tempo per aggiornare il blog, talvolta non si riesce a promuovere degnamente gli eventi in cui si è profuso uno sforzo notevole, ma non è il caso di EXU, curato da Gabriele Bassini e da noi di UNA SPECIE DI SPAZIO, perchè semplicemente sono stati scelti altri canali, anche più efficaci (ne parleremo un domani). Lascio, al solito, che questo diario parli per immagini, video, che ognuno possa catturare il suo momento preferito, vissuto o meno nei tre giorni a Villa Stanga, graziati dalla pioggia, stanchi, talvolta coi pensieri da un'altra parte, ognuno alla ricerca del suo Exu, del suo orisha, che come si dice, ti attende sempre ai crocevia. Forse che ci siamo già arrivati?

DCF



LE FARFALLE ETERNE, sopra, e L'ICONA DELLO SPETTACOLO (che campeggia nella locandina dell'evento), di Gabriele Bassini


UNTITLED di Gabriele Bassini

Una bella veduta di Villa Stanga, a Crotta D'Adda; davanti, LE FARFALLE ETERNE di Bassini
Un'altra opera senza titolo di Bassini


 

SHOES di Riccardo Bonfadini

Due versioni del CUORE di Chiara Brambati


Le MELUSINE di Anna Cigoli

L'albero delle SMORFIE di Michela Vicini
IN SILENZIO, installazione di Isidoro Gandaglia

I sigilli di David Chance Fragale, mutuati dal lavoro di Austin Osman Spare
SENZA TITOLO di Riccardo Pirovano
SENZA TITOLO di Renato Skeletro379 Florindi

Stonewood Talk, di Andrea Parisi, installazione musicale (i brani del video più in basso sono sempre del Parisi)
Isidoro Gandaglia e Gabriele Bassini
Da sinistra, Anna Cigoli, Susanna Fiorentini, DCF, Flavio Aster Bissolati e Federico Fronterrè

venerdì 27 gennaio 2012

LACURA: il video

Anche stavolta il report video di quanto avvenuto nello Spazio lo scorso 21 gennaio. E poichè non voglio dilungarmi troppo su una cosa mia che affonda il suo bisogno nella parentesi liberatoria che mi ha dato mentre ero, c'ero, e il cui senso più profondo sta in un'estate calda, mille anni luce lontana da qui e che resta nelle crepe del volto, allora dico, allora, meglio che siano le immagini a parlare. Se poi si vuole qualcosa di più, qui e qui c'è l'intera serie fotografica su flickr, e su questo stesso blog altri momenti in cui ho parlato della Cura (o de Lacura, come preferite, ma inventatevi l'accento).

P.S.: come sempre grazie ad Andrea Riboni per il supporto tecnico e oltre; grazie a Federico Fronterrè (troppe e troppo strane le ragioni per enuclearle ora), Stefania Mattioli per il continuo sostegno promozionale, e grazie ovviamente a tutti coloro che si sono fatti curare e che hanno dato un senso ancora più grande a questo gioco, vorrei nominarli tutti, ma so che è un elenco che non si esaurirebbe qui, perchè su queste mani il bianco si poserà per accarezzare altri volti, altri mondi, altri momenti che il tempo fermerà nella memoria.

DCF

venerdì 24 giugno 2011

TOTEMICA THE MOVIE

Giunge, in tempi velocissimi, il video che documenta l'esposizione di Alice Seghetti, con il suo strano susseguirsi di teste rasate a metà, donne cilindrate, antisociali del network, donne velate di rete usate per pescare pesci volanti, riccierosse e signori dell'apocalisse in vacanza. Tacendo degli altri. Tutte queste persone hanno in realtà un nome: Alessia Degani, Anna Cigoli, Greta Xella, Eleonora Eta Liparoti, Renato Skeletro379 Florindi, il caro collega Federico Fronterrè, Valeria Rossini, Vanessa Anzoni, Franziska Freymadl, Michelle Soledad Gorr, Luca Muchetti (che si occupa da sempre di pubblicizzare sui quotidiani quello che facciamo - grazie Luca!), Michela Vicini, Federico Mecatti, Stefania Mattioli, Alessandro e Sonica, eccetera eccetera (non si può menzionare tutti, accidenti!). Dulcis in fundo, l'artista lei medesima, Alice, che ormai è una dei nostri, un'amica (sì, ora posso dirlo), esile, timida, sexy e credo anche un po' pazza. Ma basta parole, meglio lasciare che il video testimoni l'entusiasmo di quest'altra avventura, che tanto ormai sono tutti stufi di leggermi.
Lasciatemi solo ringraziare Andrea Riboni, detto il Delfino, detto il Gentiluomo, che oltre a sapere dove si mangiano i risotti più buoni di Cremona, è un abile videomaker e ci ha prestato il suo talento per raccontare TOTEMICA. Poi grazie a Davide, cioè Airbag Killex, che ha prestato la sua musica per il video, e che mi perdonerà se ho abborracciato un po' per adattarla alla durata dell'audiovisivo di cui sopra e di cui sotto. 
E ricordate, niente finisce, a parte tutto.
David Chance Fragale



martedì 22 marzo 2011

THINK TOWN E UNA SPECIE DI SPAZIO


Il nostro progetto di studio e sperimentazione dello spazio in relazione all'espressività artistica nella città di Cremona ha trovato uno sbocco interessante nella partecipazione e nella risoluzione positiva di THINK TOWN, bando per l'assegnazione di contributi a gruppi ed associazioni giovanili per la realizzazione di progetti innovativi. E' uno sviluppo importante per due motivi perchè, oltre al riconoscimento del lavoro che stiamo svolgendo a Cremona, completamente no-profit, un lavoro che soddisfa prima di tutto noi che viviamo la specie di spazio, ricreandolo ogni volta e investendo in questo tempi e risorse individuali, vediamo garantito un piccolo budget che ci permetterà di curare e realizzare due eventi da qui a giugno. Il profilo resta basso, ma la volontà tanta, e chissà che questo rapporto con il Comune di Cremona non possa continuare in futuro, dato che, per l'appunto, dobbiamo tutti campare e lo spazio in Galleria del Corso 36  non può di certo assorbire tutto il nostro tempo libero e prosciugare i nostri portafogli. 
Altra novità è che diventiamo associazione! Vincolo questo che si è reso necessario nel momento in cui abbiamo passato la selezione, e anche se non siamo ancora  molto sicuri di voler diventare persone giuridiche, io, Federico, Eleonora e Michela probabilmente costituiremo le fondamenta di questo nuovo gruppo. Resta da scoprire se, in base alle nostre distinte personalità e agli obiettivi che ci poniamo in futuro, l'associazione durerà a lungo o se torneremo a essere un gruppo informale spontaneo...ma è un discorso troppo lungo per farlo adesso, e influenzato dall'evolversi degli eventi. Comunque, chi fosse interessato può trovare informazioni sul bando indetto dal Comune di Cremona-Servizio Politiche Giovanili cliccando qui
Chiudo con due disegni di Eleonora Eta Liparoti e Alice Totemica Seghetti, le ragazze che ci accompagneranno da qui a giugno e penseranno la città e lo spazio, e come muoversi fra questi due pericolosi/strani/criptici/amabili cosmi interpretando l'arte ognuna a modo suo, ognuna in modo speciale; due creative molto diverse tra loro ma, come si nota dalle immagini, qualche punto in comune ce l'abbiamo tutti...

David C. Fragale

venerdì 18 febbraio 2011

VIDEO KODAMA!

Ed ecco l'ormai immancabile video che testimonia alcuni dei momenti dell'inaugurazione del BOSCO DI KODAMA, soprattutto la timida Anna Cigoli, generalmente poco incline al dialogo, men che meno alla discussione del proprio lavoro. Ma poi si sa, un bicchiere tira l'altro, e allora tutti ci si scioglie un po' di più...  



P.S.: E' doveroso ringraziare ancora una volta Eugenio Villani, che senza beccarsi un quattrino ci prepara questi spezzoni che a noi tutti servono molto, e non solo per ricordo, credetemi.

giovedì 17 febbraio 2011

GIROTONDO



Che ci volete fare? Non si finisce mai di crescere...

IL BOSCO DI KODAMA: UNA MOSTRA E ANCHE NO...

...Sì, perchè il BOSCO DI KODAMA è un modo di vivere la specie di spazio in una maniera un po' "classica", di quelle che poi la gente ti scambia per gallerista, dice che "vendi le opere", e non è vero, perchè - ripeto - questo esperimento dentro Cremona, dentro la città delle definizioni, è uno spazio libero, uno spazio che vuole fuggire il mercato e anche i preconcetti cui un certo modo di vedere e fruire la cultura ci ha abituati, uno spazio che non ha bisogno di essere giudicato, ma giudica. Così, Anna Cigoli e le sue creazioni (quelle esposte e altre le trovate qui) sono state un modo di portare dentro il perimetro delle idee un messaggio che forse non è nuovo, ma in virtù della forza di questa meravigliosa donna,  dell'universo in cui crede, del suo modo di vedere le cose segrete che, lo ammetto, fa innamorare di lei, ecco allora la natura, gli alberi, le tele delle driadi e delle silfidi, e gli spiriti kodama, e laggiù Totoro che ammicca sinistro fra le illustrazioni, come a dire: "che volete? che avete da guardare? questo è quello che è, chi vuol vedere veda, chi non vuol vedere s'arrangi, o come dice il detto: non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.
In mezzo campeggia un albero, un po' striminzito d'accordo, un albero abbattuto da un temporale, ancora verde dentro, e  a noi che non siamo botanici ma altro ci è venuto in mente di piantarlo là nel mezzo, perchè Federico e io abbiamo subìto un attacco di horror vacui, e perchè io e Federico vogliamo a tutti i costi mischiarci con chi nella specie di spazio ci viene e ci fa le cose, perchè la specie di spazio non è uno spazio espositivo, ma uno spazio vitale, e chi ci vive collabora alla creazione di quella che è sempre un'opera collettiva.
Ma si diceva dell'albero. Beh, poi Anna l'albero l'ha arricchito, gli ha dato una nuova vita, o ne ha celebrato la morte, disegnandoci sopra gli spiritelli tanto cari a Miyazaki e Buzzati ("melusine" le chiamava lui...).
Ultimo aneddoto, perchè questo dev'essere un sito di facile lettura, senza troppe chiacchiere: oggi qualcuno è venuto a vedere l'esposizione, ha detto qualcosa di inedito rispetto al solito, a dispetto del solito, cioè che nei dipinti di Anna c'era del macabro...macabro! Rimuginando sull'evento precedente, cui questo spettatore non è intervenuto, mi è venuto da sorridere, ma poi - poi perchè no? ecco la sorpresa,  eccola, forse che non ho visto anche io, sempre, qualcosa di strano, inquietante,  in queste donne di corteccia, in queste creature di verde e di marrone, che Anna dipinge diligentemente, cercando il filo di un discorso che forse nessuno conoscerà mai? Eppure non ci pensavo più da tempo, le avevo ormai accettate come creature innocue, larvali, mai dedite all'inganno e al dolore...eppure...allora ecco a cosa ci serve, a me e a Federico, uno spazio come questo: non solo a  mostrare ciò che ci piace, ciò che conosciamo, ma a riscoprirlo a nostra volta. E lo dice uno che l'arte di Anna la conosce bene...


Il 12 febbraio 2011 abbiamo inaugurato IL BOSCO DI KODAMA. L'afflusso di persone è stato discreto, anche se la maggior parte della cittadinanza diserta, manca all'appello, evita gli spazi defilati, nonostante la promozione capillare evita anche noi. Ma poi, anche fra quei pochi che vengono, c'è la sorpresa, il trionfo, qualcuno che coglie dell'uno e dell'altra, dello spazio e dell'opera di Anna, ci sono le critiche, le critiche ritirate, ci sono quelli che non sanno cosa vengono a vedere e quelli che lo sanno esattamente, e sembra di stare a un pic-nic sotto l'albero, in cui ognuno ha qualcosa da dire da fare, piccole tragedie e grandi commedie si consumano fra le pareti dello spazio ora angusto ora enorme - intorno i quadri, le tele, i silvantropi di Anna, che non dicono nulla, non giudicano, inermi nel tempo e nello spazio, presenti anche quando tutti vanno via, solo loro restano, a sostenere la notte piovosa che arriva. E io li amo, li amo.  

  
 








Le foto qui raccolte sono una parte di quello che potete trovare sulla nostra galleria di flickr, e sono state scattate da me, da Federico Fronterrè e da Andrea Riboni,  che ringrazio in modo particolare perchè ha saputo vedere in questa nostra piccola magia qualcosa che lui, prendendo in prestito le parole da Yoko Ono, ha descritto così: "L' arte è potere. L' arte ha un potere incredibile, poichè ha la capacità di fornire alla gente energia ed ispirazione suggerendo nuovi modi di vedere le cose, la vita. È importante come ogni altra cosa. Talvolta pensiamo che il parco non è utile, che è soltanto un gruppo di alberi o qualcosa di simile, e che gli alberi non dicono molto. I benefici dati dagli alberi sono così invisibili che la gente pensa di poter tagliare gli alberi e costruire un palazzo. Puó sembrare più economico ma, una volta tagliati gli alberi, si vedrà cos'è andato perduto. Gli artisti sono uguali. Il loro ruolo nella società è simile a quello degli alberi."
Mi piace pensare che Andrea ci abbia parecchio azzeccato su Anna, e spero anche con tutti noi.
                                                                                                                        DCF