mercoledì 2 febbraio 2011

TRASHED


TRASHED è come abbiamo chiamato il primo evento-installazione-mostra nella specie di spazio creato da Federico Fronterrè e da me. Skeletro379, ossia Renato Florindi (i cui lavori bellissimi potete trovare qui), aveva già inaugurato in passato un altro spazio sperimentale, forse troppo soggetto alle idisioncrasie e ai limiti dell'individuo che lo gestiva, cioè io. Con Federico Fronterrè, però, tutto ha assunto un nuovo aspetto. Le considerazioni di Georges Perec (parleremo anche di lui,) assieme all'evidenza della libertà offertaci, di fronte alla capacità di muoverci come meglio credevamo, ci ha permesso di immaginare il lavoro di Renato come l'insieme di visioni folli di un folle, riunite in uno spazio unico - che poi Renato un po' folle lo è, data la sua attitudine a tenere nascosti i suoi disegni o a distruggere quelli più meritevoli e inesorabilmente destinarli alla spazzatura (ecco il perchè del titolo TRASHED).
Il risultato è ben rappresentato dalle foto (ce ne sono altre qui) che testimoniano quanto accaduto il 5 novembre 2010, dai video (nel prossimo post), da coloro che spero ne serbino il ricordo e dal tumore al cervello naturalmente conseguito. Io, terapeuticamente, devo limitare le parole.










 

Ne approfitto anche per ringraziare Eta (cioè Eleonora Liparoti), che come me e Federico, interverrà su questo blog per dire la sua. Eta è una blogger militante, ma avremo modo di parlare di lei più avanti, perchè il suo ruolo nell'ordine delle cose e di questo spazio in particolare è assai importante. Dicevo che la ringrazio perchè, prima ancora che questo blog esistesse, lei aveva già detto la sua su TRASHED, e le sue riflessioni particolarmente attente sono espresse laddove dormono i pesci volanti
DCF

2 commenti:

  1. Bellissimo... e immenso amore per i lavori di Renato.

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  2. Cara Alice, Renato merita questo e altro, quantomeno le sue cose e la dedizione con cui, per anni, ha affrontato le sue visioni. Glielo dovevamo. Adesso tocca a lui.

    Noi intanto sappiamo di doverci incontrare. Forse non oggi, forse non domani, ma presto...

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