martedì 7 giugno 2011

ARRIVA TOTEMICA

Alice Seghetti non è un’amica, chi la conosce? L’ho vista solo una volta a Milano, molto tempo fa , e anche in quell’occasione lei ha messo in fila due parole, portandomi al parossismo logorroico. Horror vacui, capite? Non è mia amica ma le voglio bene. Perché la stimo, come direbbe Pina a suo marito Ugo Fantozzi. E la stimo perché è brava in quello che fa, cioè raccontare storie in una sola illustrazione, facendoci immaginare il resto. Spesso a partire dalla protagonista costante dei suoi disegni, cioè una donna-bambina che proviene dalla corrente artistica del simbolismo, dalla belle-epoque e forse da certa pubblicità anni ‘60, il tutto riflesso negli occhi languidi e drogati di queste strane creature forse femminee e forse no;  dalle storie di fantasmi orientali, con quei capelli dotati di vita propria che sembrano sbucati da un kaidan di Lafcadio Hearn; poi, se volete, potete metterci  Harry Clarke e Aquirax Uno, i fratelli Quay e Yoshitaka Amano, ma non troverete dirette influenze, quanto un senso di déjà vu che colloca Alice nel meraviglioso paese della multimedialità condivisa, dello ‘sharing’ di idee e influssi non dichiarati cui, volente o nolente, ogni artista oggi è sottoposto. 
Dicevo della stima. Non sottovalutatela. Alice non è mia amica come non lo è David Lynch, ma non posso dire che non lo vorrei. Che non vorrei immergermi di più nel mondo dei creativi che creano e che mi piacciono. Alice è una piccola star, e ho la curiosità di vedere ogni cosa nuova che fa, come i suoi ultimi e attualissimi lavori, la serie Fukushima mon amour, che per me affiancano la nostra Totemica a Suehiro Maruo e altri crudeli quanto raffinati mangaka giapponesi. Influenze? No, ancora una volta il saper essere nel contesto in cui si vive, lasciare che le idee e gli stili fluiscano dentro l’artista, il ripetitore umano, il trasmettitore per eccellenza, ed escano in nuove forme e contenuti. In casi come questo, il savoir-faire, il carisma, il magnetismo o quant’altro molti ritengano essere priorità del creativo, dell’Artista autoreferenziale, decadono. Perché Alice, nella sua introversia (o forse timidezza) non ha bisogno di orpelli estetici,  e lascia la parola alle sue illustrazioni e ai suoi pupazzi. Stimo Alice, e le voglio bene, per tutto questo. Ma non è mia amica, lo ribadisco. Mi fa ancora troppa paura.
Ovviamente sto scherzando, ma non vi dico su cosa.
DCF 
 

5 commenti:

  1. Benvenuta, Totemica.
    Siamo a fauci spalancate.

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  2. sei proprio fissato con le gif

    detto questo....
    vi invidio come sempre
    conoscerete totemica e io no
    sob

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  3. Hei,caspita quanto mi piacerebbe poter vedere le opere di Alice dal vivo!Seguo questa artista già da tempo su E.Q. e che dire!? I suoi personaggi -le figure che partorisce o che con prepotenza vengono fuori sono straordinarie.Le sculture poi...potrei continuare con le lodi,perché ammiro l'arte di Alice.Ahimè non mi resta che seguire il tutto dal piccolo schermo!
    Una sola raccomandazione!Documentate tutto!
    Grazie

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  4. Documenteremo tutto, anche solo per far sentire vicino a noi chi non può esserci!
    Smacks!

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  5. una grande artista, una grande donna!

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