martedì 14 giugno 2011

NON E' FINITA FINCHE' NON E' FINITA

Perchè anche Andrea Riboni, ormai un collaboratore fisso, nonchè artista ancora tutto da scoprire, ha voluto dire la sua sulla GABBIA, girando due video ipnotici che si immergono nei pannelli ideati e realizzati da Eleonora Eta Liparoti(non dimentichiamo l'aiuto di Ribbon), cercando forse l'ineffabile natura dell'arte stessa, o forse semplicemente volendo cimentarsi in un'indagine personale sulla possibilità o meno di fotografare il colore, il segno, i simboli, e chi più ne ha più ne metta. Grazie, Andrea (anche per le parole con cui, più sotto, dici la tua sulla Specie di Spazio), e grazie ancora anche a Eta e a tutto il microcosmo che le si è creato intorno.
Con questo direi proprio che il discorso della GABBIA è giunto alla fine, ma nulla finisce mai davvero, perciò credo che sentiremo ancora parlare dei pesci volanti, di una certa mensa che si è tenuta su un abisso (dell'animo umano?) e di molte delle persone che hanno vissuto quest'esperienza. Ci sono ancora storie da scrivere, qui...
DCF



Una specie di spazio è bianco, ma cosa sia non è altrettanto chiaro.

Una specie di spazio può essere un filo a cui legarsi, e restarci invischiati.
Una specie di spazio può essere un filo a cui appendersi, e far finta di volare.
Una specie di spazio ha sempre ragione; chi stà dentro o fuori alle volte si alle volte no. 


Una specie di spazio è una briciola in Città. La Città mangia carne senza pane.
Una specie di spazio guarda e specchia, come iridi da sottocchio.
Una specie di spazio è un tentativo di ricordare il futuro ai passanti.


Una specie di spazio ha come un vetro,
che è come roccia,
che è come un tetto
come quando
fuori piove.

Andrea Riboni

1 commento:

  1. "Una specie di spazio è un tentativo di ricordare il futuro ai passanti."
    Sì!

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