Eta studia Media Design e Arti Multimediali: in una parola, si sta concentrando in prima istanza sul video, ma le ribollenti anime di illustratrice, fumettista, scrittrice, fotografa (e altro!) non sono mai sopite, anzi, costantemente alimentate. Uno scatto vale uno schizzo, un fluviale post sul blog personale vale una delle surreali ed esilaranti vignette. Distratta in senso etimologico, Eta è, giorno e notte, strattonata qua e là dai mille interessi, dagli stimoli che raccoglie senza soluzione di continuità, dai progetti nei quali si butta a capofitto, in un’eterna guerra di trincea contro il Tempo, sempre troppo poco per chi tiene viva la fiamma di tante, innumerevoli, aspirazioni.
Carmine Caletti
Ho deciso di creare, quindi, un nuovo rito: un rito per naufraghi. Un rito senza dogmi, un’operazione scientifica senza verità razionaliste – voglio creare un gioco (come diceva Munari, i giochi sono cose serissime).
Pare che abracadabra possa significare io creerò come parlo.
Pare che abracadabra possa significare io creerò come parlo.
Se pronunciamo qualcosa, questa acquisterà un nuovo piano di realtà.
Se attribuiamo un ruolo alle cose, queste lo avranno.
È in questo modo che io vi faccio la mia proposta: giochiamo a fare un rito.
Non posso più credere che abbia senso fare un rito, ma se giochiamo a crederci tutti, ecco che improvvisamente sarà un rito vero.
Se attribuiamo un ruolo alle cose, queste lo avranno.
È in questo modo che io vi faccio la mia proposta: giochiamo a fare un rito.
Non posso più credere che abbia senso fare un rito, ma se giochiamo a crederci tutti, ecco che improvvisamente sarà un rito vero.
Eleonora Eta Liparoti