Scrissi “Chiudo gli occhi e non
penso a te” nel 2009, forse, non ricordo con precisione, ma ricordo di averla
scritta. La suonavo ai concerti e tutti dicevano “bella l’armonica” e io
rispondevo “sì ma la canzone? Ti piace anche la canzone o solo l’armonica?”.
Poi nel 2012 la registrai nello studio del mio amico Flex e alla fine del 2013
trovai la Sinusite Records che ben pensò di pubblicare e distribuire il mio
disco con all’interno questa canzonetta. L’uscita era prevista per il 2014, il 10
aprile per la precisione, e serviva un video lancio del cosiddetto singolo.
Scegliemmo questa canzone, penso per la sua orecchiabilità. O forse è solo per
l’armonica? Guardate che non è difficile suonare l’armonica, ve lo assicuro! Un
giorno Federico mi chiamò entusiasta e mi disse: “Ste ho un’idea! Facciamo un
video in macchina, viene figo!”, e io: “Sì ok ma io non devo guidare, vero?”, e
lui “Ma no, rimaniamo in garage”, e io: “Perfetto, giriamo”. E così, un giorno di
febbraio io Federico e David ci trovammo per andare in giro tra le campagne
della pianura padana. Dovevamo girare la scena in cui io scavo una buca,
indemoniato, per seppellire i ricordi di un amore perduto. Ci fermammo nei pressi di un cimitero e
iniziai a rovinare il raccolto a colpi di vanga (l’arte è distruzione) mentre
Federico e David mi riprendevano. Dovevamo fare più scene in più luoghi per poi
montarle ed avere così tanti sfondi diversi con io che continuo, forsennato, a
scavare maldestramente. Tornammo alla macchina per trovare altri luoghi tristi,
cosa assai facile dalle nostre parti, ma la macchina non ripartiva. Provammo a
spingerla ma niente. Eravamo soli, in mezzo alla campagna, davanti a un
cimitero, senza macchina. Fortuna che di lì a poco arrivò un ometto al quale
chiedemmo la cortesia di trasmetterci un po’ della sua batteria. Bestemmiando,
lo fece. Tornammo verso casa, scoraggiati. Ma decidemmo di continuare comunque
il video. Federico portò la macchina non so dove, forse da un esorcista, mentre
io e David andammo dalle parti del Po per continuare le riprese. Tra alberi
mutanti e fango portammo a termine l’impresa. Io mi procurai una considerevole tendinite
al braccio destro che, fremente ancora dopo due settimane, pensavo mi avrebbe
compromesso la funzionalità del braccio per sempre. Non fu così. Ah, mi sono
dimenticato che prima di questa scena clamorosa girammo le scene in macchina
nel garage di Chiara, che nel video fa anche d’attrice. Dunque bisogna
ringraziarla per un sacco di cose. No, non ricordo se abbiamo girato prima
queste scene o le altre, non ricordo ma le abbiamo girate tutte. Federico e
David poi iniziarono le grandi manovre della postproduzione, una cosa da geni,
che io ho visto solo alla fine. Be’ il risultato è questo, ed è bellissimo.
Stefano Scrima