Il rito chiamato vita, il rito chiamato amore, il rito chiamato amicizia, mentre tutto corre ineluttabile verso la fine. Sì, la nostra sede sta per chiudere, saremo costretti a traslocare e non sappiamo dove. E fino alla fine, mentre cerchiamo di assicurarci di poter continuare a vivere, come associazione, come gruppo, come individui che hanno voglia di dire e di fare, la Specie di Spazio, lo spazio fisico, l'angusta e immensa stanza nel centro verde di Cremona, ancora ospita i riti di chi nei riti ci crede. Riti di colore e riti di parola. Prima Sonia Secchi, che sulla vetrina della nostra scatola magica piazza un telo punteggiato di vernici, espressione di un momento intimo di pittura con il corpo, un omaggio alla propria voglia di sperimentare e di sperimentarsi. Poi è stata la volta di Isidoro Gandaglia, che torna nello Spazio, fuori dello Spazio, per esercitare un processo di scrittura estemporanea, poesia creativa al servizio di chi ha voglia di regalare/regalarsi un pensiero; con lui in questo pomeriggio scandito da cieli tersi e temporali improvvisi, Anna Mabizanetti e Alessia Degani, una ha disegnato sui testi di Isidoro, l'altra ne ha fatto origami.
Mi mancheranno questi momenti teneri, semplici e ricchi allo stesso tempo, che in questo luogo dove abbiamo quasi letteralmente abitato per due anni sono sempre stati per il sottoscritto appuntamenti importanti, non opere finite, lontane da critica e giudizi tecnici, ma veri atti di condivisione, arte e terapia, piccoli, insoliti, gesti solenni.
In futuro, video e altre fotografie, ma per adesso questo è quanto. C'è tanto da fare e chi si ferma è perduto.
DCF
I colori e le parole di Sonia Secchi |
Isidoro Gandaglia scrive "per traghettare le vostre parole al vostro cuore" |
Anna Mabizanetti disegna sui testi di Isidoro |
Alessia Degani |
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