La
pittura mi suggerisce novelle, romanzi, favole, drammi. C’è chi di un quadro
sentenzia: biaccoso, bituminoso, stonato,
ed ancora parla di divisionismo, di impressionismo, di puntinismo, di
futurismo, di cubismo. Mi fa l’effetto di alcuno che parlando di un pranzo a
cui ha assistito, invece di indicare semplicemente: mi hanno servito pesce,
uova, braciole, patate, piselli, dottamente soffiasse: azotati, fosfati, grassi, farinacei, leguminose. Ma a me non
importa una maniera di pennellata piuttosto che un’altra, questo piuttosto quel
modo di periodare a colori, - ciascuno ha la propria scrittura – mi importa
quel tanto di mio che l’artista ha saputo strappare da me per compiere la sua
opera.
Ernesto
Ragazzoni
Aprire
citando Ragazzoni, giornalista dei primi del novecento (grazie Sonia, per
avermi prestato le sue Invisibilissime
pagine), mi serve per chiarire subito che, quando i ragazzi di NOlab mi
hanno offerto di far parte della giuria scientifica di WHO ART YOU? Seconda Edizione, avrei lasciato che le opere mi
raccontassero qualcosa, che iniziassero con chi le aveva mandate, con chi le
aveva installate, e che poi la fantasia avrebbe fatto il resto. E’ stato strano
per me partecipare a questo evento, è stato strano dover “scegliere” fra questo
e quel dipinto, questa o quella foto, la sculturina nell’angolo, il mostro
protervo, l’afflato migliore – no, ho lasciato che l’immaginazione dicesse
quale di questi lavori, quale di questi tanti
lavori avrei voluto conoscere meglio. Non è questione di bravura, di talento,
di spirito, di sensibilità, è questione di momento, non vince il migliore, alle
volte può vincere anche il peggiore. Solo per vedere se si aveva ragione oppure
torto, a volte.
Mi
preme di più dire di WHO ART YOU?, e dei ragazzi di NOlab, il cui motto “è dire
NO”. A me invece sembra che essi dicano più che altro di sì, di sì alla voglia
di fare, di conoscere, di dire la loro in una Milano che comincia a dire no
(eccolo il no) all’accademismo, al
sistema galleristico, per farsi idea polifunzionale, lontana dagli elitarismi
che ormai abbondano un po’ ovunque nel bel paese e francamente fanno l’odore
della cassa da viaggio di nosferatu.
Desirè Giordano, Elisa Dell'Erba, Lorenza Fattor, Tommaso Vecchio, Massimiliano
Saluzzi, Andrea Corsi e gli inossidabili Alessandro Trabucchi e Daniela
Ficetola non sono distanti da quello che ho sempre desiderato ottenere con
la Specie di Spazio, un gruppo affiatato, mosso da intenti genuini quali lo
studio dell’arte e il suo muoversi nel presente (nel futuro), il desiderio di
mettersi dietro le quinte per portare sul palcoscenico chi ancora sente il
bisogno di mettersi in mostra. Per questo, dopo aver portato la Cura l’anno scorso alla prima edizione
di WHO ART YOU?, sono rimasto colpito, e poi sono stato felice, di essere stato
chiamato a comporre la giuria per questa nuova occasione di incontro e di
scambio. Assieme a me tanti personaggi simpatici e competenti, con teste
diverse dalla mia, qualcuna spaventosamente simile alla mia, e li elenco qui di
seguito: Michele Casiraghi, Claudio Jaccarino, Federica Morandi, Carlo Malandra, Grace Zanotto, Sara Liuzzi, Simona Raspatelli, Francesco Sala, Giacomo Nicolella Maschietti, Beppe Treccia, Arianna Zanchetta, Andrea Testaverde.
E
naturalmente non penso che sia finita qui, soprattutto adesso che la sede della
Specie di Spazio chiude e bisogna cercare nuovi luoghi, nuovi spazi, dove
possano attecchire le idee, dove possa consolidarsi il sentimento. Non finisce
la voglia di collaborare con i ragazzi di NOlab, capaci di mettere insieme una
sessantina di personalità dell’arte e della creatività dentro uno spazio nei
circa sessanta metri quadri di Spazio Concept (ok, sto esagerando nel ridurre
le misure, ma conceptualmente siamo lì); non finisce con gli artisti
conosciuti, cui bisogna ricordare che in ballo non c’è il prestigio, la
vittoria su nessuno, ma la salvezza della propria anima bella.
Qui
di seguito un po’ di foto a random,
quelle che sono riuscito a scattare mentre giravo il video, cercavo di impormi
nel dare una mano (sempre rifiutata cortesemente), eseguivo la Cura e
gironzolavo qua e là con gli amici di sempre, Renato e Simona Florindi, vestiti
in guisa di mostri metropolitani, e Anna Cigoli, che ha indossato il blu
caratteristico di questa edizione di “che artista sei”. Grazie anche all’amico
Devis Bergantin, che sono felice di avere nuovamente incontrato dopo la sua
“materia personale” nella Specie di Spazio, qui come finalista dell’evento
milanese.
Vorrei
dire molto di più, forse lo dirò quando sarà pronto il video estemporaneo che
ho girato durante la serata del 24 maggio, ma mi limito a esternare i miei
complimenti a tutti quelli che mi hanno raccontato qualcosa e a quelli che
avranno modo di raccontarlo ancora e meglio, cioè the winners of WHO ART YOU?2: Eva Mendes, Andrea Silva, Raimondo Castronuovo, Oriana Vertucci.
Pursue
the dream.
David
Chance Fragale
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Adonai Sebhatu |
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sulla destra: Alessandro Trabucchi |
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Silvana D'Ecclesiis |
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Io nei panni del Doctor Who Art You? |
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Raimondo Castronuovo |
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Elena Boccoli |
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Simona Florindi |
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Mauro Mazzara |
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Matteo Ferrero |
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Il "bombolone" Carlsberg di Mauro Mazzara |
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Niccolò Albani |
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Il mitico trio: Simona, Anna e Skeletro379 |
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Devis Bergantin |
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Michela Gioachin |
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Etienne Fiori; sulla destra: Eva Mendes |
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Arianna Zanchetta e Grace Zanotto |
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Andrea Silva |
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Flavia Ciorba |
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Federica Di Carlo |
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Antonella Zito |
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Elisabetta Magnani |
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Alessandro Vinci |
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Elisa Braconi |
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Sara Pelle |
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Silvana D'Ecclesiis |
E qui di seguito, alcune foto dei "curati" nel bianco alla sera di WHO ART YOU? 2:
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Devis Bergantin |
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Francesco Sala |
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Andrea Silva |
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Flavia Ciorba |
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Arianna Zanchetta
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