Si chima Nimeisi, come la marca di scarpe, perchè la scatola di quelle scarpe è stato il primo posto in cui io e Anna abbiamo potuto ricoverare questo bengalino femmina (almeno così ci hanno detto, cioè che è un bengalino e che è femmina). E pensare che stavamo per schiacciarlo con la macchina, ma una gran voglia di caffè e un pizzico di soprannaturale ci hanno permesso di salvare il povero uccellino. Nimeisi era malridotta, ma rispondeva bene al bisogno di cibo e di cure. Quando poi gli abbiamo trovato una gabbia (donataci da una vecchia e gentile signora che ci teneva dentro le lumache!), Nimeisi ha dato prova di apprezzare la nuova casa. Non sarà mai più come gli altri uccellini, non dopo aver potuto volare per quanto glielo concedessero le ali atrofizzate, avere visto quanto spazio c'è là fuori, che c'è un mondo oltre le sbarre, ma per un animale cresciuto in cattività quella di tornare alla gabbia è l'unica soluzione. Mi sento simile a questa piccola creatura, viene voglia di capirla e di difenderla. Ora vive nella specie di spazio, che è caldo ed accogliente in ogni ora del giorno e della notte, poi Anna, la nostra signora dei kodama, lo adotterà e lo porterà nella sua casa-atelier (sempre ammesso di non ritrovare i padroni che incautamente l'hanno fatta volare via...).
E' Nimeisi, ed è la nostra mascotte.
David
tesorina :)
RispondiEliminabellissimaaaaaaa <3
RispondiElimina...!
RispondiEliminaVi adoro.